Usa-Cina Gli Stati Uniti aumentano i dazi su 18 miliardi di prodotti cinesi

SDA

14.5.2024 - 11:20

L'amministrazione Biden ha aumentato i dazi su 18 miliardi di prodotti "Made in China"
L'amministrazione Biden ha aumentato i dazi su 18 miliardi di prodotti "Made in China"
Keystone

La Casa Bianca ha annunciato un forte aumento delle tariffe sull'equivalente di 18 miliardi di dollari di prodotti cinesi, al fine di «proteggere le imprese e i lavoratori americani» dalla concorrenza ritenuta «sleale» da Washington.

14.5.2024 - 11:20

Le nuove tariffe si applicano a quasi una dozzina di settori industriali considerati «strategici», come i semiconduttori, i minerali critici, i prodotti medici e i veicoli elettrici, con un aumento delle tariffe su questi ultimi dal 25% al 100%.

Oltre a quadruplicare la tariffa sui veicoli elettrici, Washington ha aumentato la tariffa sull'acciaio e sull'alluminio dal 7,5% al 25%, come per le batterie, e quella sui semiconduttori dal 25% al 50%, che ora si applicherà anche ai pannelli solari e ad alcuni prodotti medici.

Ieri il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen aveva sottolineato la necessità che la Casa Bianca «deve garantire lo stimolo fornito dall'Ira (il grande piano verde votato un anno fa, ndr) per sostenere queste industrie, che questi investimenti siano protetti».

Timori anche da parte dell'UE

Il governo statunitense ha investito oltre 860 miliardi di dollari attraverso l'Ira per accelerare la produzione di auto elettriche, batterie per veicoli, pannelli solari e turbine eoliche «made in America».

Ma Washington accusa Pechino di sostenere pesantemente le sue industrie in questi settori, considerati strategici, con grandi sussidi che portano a una sovrapproduzione, che le aziende cinesi vendono sul mercato mondiale abbassando i prezzi, impedendo così lo sviluppo di industrie concorrenti in altri Paesi.

Questo timore è condiviso dall'Unione Europea e da altri Paesi come Turchia, Brasile e India, ha sottolineato un funzionario statunitense in una conferenza stampa.

Quale obiettivo?

L'obiettivo di questi dazi doganali è quindi quello di «eliminare le pratiche commerciali sleali, sia che riguardino il trasferimento di tecnologia, la proprietà intellettuale o l'innovazione», ha spiegato la Casa Bianca nel suo comunicato stampa.

Lael Brainard, direttore del Consiglio economico nazionale della Casa Bianca, ha giustificato queste scelte affermando che la Cina «finanzia la sua crescita a spese di altri». «Come risultato delle sue pratiche sleali, la capacità di produzione di pannelli solari della Cina sarà più del doppio della domanda globale prevista nel prossimo futuro», ha aggiunto Brainard.

«Prendiamo nota della decisione degli Usa d'imporre dazi su una quota di prodotti cinesi ma non commentiamo», ha detto dal canto suo un portavoce della Commissione Europea. «Studieremo da vicino però queste misure e i possibili effetti per l'Ue», ha aggiunto.

Coordinamento con l'Unione Europea

Alla domanda se gli Usa si siano coordinati con l'Unione Europea, il portavoce ha risposto che, benché gli Usa e gli Ue «discutano di questi temi» nei format appropriati, questa, secondo la Commissione, è «un'iniziativa degli Usa per gli Usa, dovuta alla «sovrapproduzione della Cina» e di «sussidi eccessivi».

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz è cauto sull'eventualità che l'Ue decida di imporre dei dazi sulle auto elettriche cinesi: «Ci sono produttori europei che hanno successo sul mercato cinese, e che vendono tanti veicoli, che vengono prodotti in Europa, alla Cina», ha risposto in proposito a Stoccolma, in conferenza stampa con l'omologo svedese.

Il cancelliere ha ricordato che c'è uno «scambio reciproco» di cui tener conto fra Unione europea e Cina.

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